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Il collare è un simbolo, su questo non si discute. Ma vi siete mai fermati a riflettere su cosa esso rappresenti effettivamente e su quali tipi di collare vi siano? No, non sto parlando dei diversi modelli che potete acquistare, ma delle tipologie collegate al loro significato.
Se avete ancora le idee un po’ confuse su questo argomento, cercherò di fare un po’ di chiarezza.
Innazitutto un po’ di premesse. Il mio modo di concepire e vivere il BDSM si rifà ai principi e alle tradizioni della cultura leather da cui è nato il BDSM “moderno”. Era un mondo prevalentemente gay, con rigidi protocolli sia all’interno delle singole relazioni D/s, sia -in maniera più estesa- nell’ambito della stessa comunità. I vari titoli per i Dom e i sub non venivano autoproclamati come succede oggi. Vi era un vero e proprio concilio di “anziani” che valutava le candidature che spesso erano anche suffragate da veri e propri esami attitudinali.
Era quindi un mondo in cui le gerarchie erano molto rigide e, d’altronde… trattandosi di un mondo derivato direttamente da quello militare del secondo dopoguerra, non poteva essere altrimenti.
Il collare era quindi un simbolo del proprio status, così come lo potevano essere le mostrine su una divisa. Averlo o non averlo faceva un’enorme differenza e lo stile del collare dava precise indicazioni su quale fosse il tipo di relazione in cui si era coinvolti.
Ogni rapporto D/s aveva i suoi protocolli e, di solito, ogni comunità leather condivideva i suoi principi di base ed i protocolli di chi ne faceva parte finivano per essere molto simili tra loro.
Ovviamente, ci sono sempre stati ampi margini di discrezionalità in questi protocolli, ma quando si arriva a cose fondamentali come i collari, beh… c’è poco di che inventarsi.
Rileggendo molti dei libri scritti dai cosidetti esponenti dell’Old Guard (la Vecchia Guardia, ovvero chi aveva vissuto quel periodo pioneristico del mondo leather/BDSM), appare evidente come oggi tutto sembri fatto all’acqua di rose. Tuttavia io stesso ho preferito modificare e adattare parte di quei protocolli per venire incontro alle mie esigenze, abitudini e preferenze.
Oggi, infatti, il collare è diventato un gadget, un monile o poco più. Il fatto stesso che spesso siano i/le sub a comprarselo e ad indossarlo anche se non hanno un Dom fa capire quanto poco simbolico esso sia diventato.
Ma a me piace dare un significato decisamente più profondo alle cose. Le rende sicuramente meno immediate, ma dal sapore molto più intenso. Ecco perchè spiegare quali sono i tipi di collari va di pari passo con lo spiegare cosa rappresentano e come si inseriscono nell’ambito di una relazione D/s.
Una regola imprescindibile è quindi quella che il collare appartiene al Dom. Nessuna eccezione e nessuna possibilità di sbagliarsi. Il Dom mette e toglie il collare e il/la sub può toccarlo solo dopo aver ricevuto il permesso o l’ordine (es per andarlo a prendere/riporre all’inizio o alla fine di una sessione o di un evento in cui lo si debba indossare). Di solito il collare viene custodito in una scatola o sacca, nel caso debba essere trasportato. Ci sono più varianti del protocollo riguardanti il come si metta o tolga il collare, ma questo magari potrà essere un argomento per una dissertazione futura.
A cosa serve portare il collare? Molti potrebbero obiettare che “tanto, collare o no, io so qual è il tipo di rapporto che ho con il mio Dom”, giusto? Sbagliato (almeno se si vuole far riferimento -come detto già nelle premesse- alla sottocultura Leather all’interno del mondo BDSM).
Infatti per i Leatherman e Leatherwoman, il collare non solo è un simbolo che ricorda costantemente qual è lo stato del rapporto con il proprio Dom, ma proprio come le mostrine sulla divisa o il colore della cintura di un judoka, indica anche agli altri quale sia lo stato del suo addestramento e quindi quanto ci si possa aspettare che il suo comportamento od operato sia corretto e da prendere a modello. Ricordate: nelle comuità leather, si viveva molto più a contatto gli uni con gli altri di quanto succeda oggi. Non era mica il tempo di internet, di Facebook, di Fetlife o di blog come questo. Si imparava gli uni dagli altri quotidianamente, quindi sapere se si stavano copiando comportamenti da una persona più o meno avanti nel proprio addestramento era fondamentale. Proprio come succede in un dojo di arti marziali.
Allo stesso modo anche la durata della permanenza del collare attorno al collo del/la sub varia in funzione del tipo di relazione. Alcuni collari vengono portati solo per brevi e ben determinati periodi, altri sono fatti per essere portati per periodi molto lunghi o non essere mai tolti se non nel caso finisca la relazione D/s.
Come già detto qui sopra, i collari sono un modo per ricordare costantemente il tipo di relazione a cui si appartiene e sono anche un potente mezzo per far conoscere agli altri immediatamente qualcosa riguardo il proprio status.
Di sicuro è chiaro come, nella Old Guard, quando non c’erano profili da cercare sul web, fosse molto importante avere una serie di simboli e di segnali immediatamente “identificabili” e “riconoscibili” da chi sapeva coglierli. Il collare, così come l’uso del “flagging” (ovvero il portare una bandana di un determinato colore o un mazzo di chiavi agganciato alla cintura aveva un significato preciso a seconda se lo si portava a destra o a sinistra… ma anche questo diventerà oggetto di un futuro articolo…), erano metodi immediati per mandare messaggi in codice a chi si aveva intorno. Oggi la potenza di questi messaggi si è attenuata perchè non vi è più quella coesione comunitaria che vi era allora e si finisce per essere un po’ dei “cani sciolti”. Per fortuna non tutti sono così e fa ancora piacere vedere che c’è chi usa ancora il flagging o il collare nel modo in cui era stato concepito inizialmente, ma fa anche molta rabbia vedere come questi potenti simboli vengano banalizzati, storpiati, ignorati e perfino derisi dai tanti parvenue del BDSM. Anche i collari oggi sono spesso fatti con il velcro, i bottoni a pressione e sono poco più che accessori di moda e vengono messi e tolti con una facilità ed una leggerezza disarmanti. Ma non significa che si debba dimenticare o che non si possa cercare di diffondere nuovamente la cultura dei loro significati.
E’ chiaro, quindi, che non tutti i collari sono uguali. E qui si arriva al punto caldo: quante tipologie di collari ci sono? Fondamentalmente tutti i vari protocolli sono più o meno concordi nell’identificare le seguenti quattro tipologie di collari:
Collare di protezione
Il collare di protezione è contrassegnato dalle iniziali del Dominante e da una P che significa “Protezione” e significa che la sottomessa è sotto la protezione di quel particolare Dom, spesso come sua scelta in conseguenza di una relazione andata male o abusiva o del fatto che sia stata vittima di stalking o molestie di vario tipo.
Portare un collare di protezione dà alla sottomessa il tempo di guarire se necessario e la sicurezza di sapere che è al sicuro quando è in giro, in quanto è sotto protezione. E’ letteralmente inavvicinabile senza che il Dominante che la protegge ne venga informato.
Di solito si tratta di un Dominante di alto livello all’interno della Comunità a cui viene richiesto o che si è offerto di offrire la sua protezione.
Il collare di protezione non ha un limite temporale: resta lì fino a quando è necessario.
E’ un collare molto semplice, senza lucchetti o chiusure particolari, senza anelli o con un anello molto piccolo.
Da notare alcune cose: l’essere al sicuro avendo un collare di protezione era qualcosa che funzionava molto efficacemente nelle comunità REALI in cui ci si guardava le spalle a vicenda e in cui i comportamenti anomali venivano immediatamente evidenziati e ripresi dalla comunità stessa. Oggigiorno, purtroppo, la situazione molto diversa, soprattutto perchè ci sono tante persone che non conoscono -e quindi non rispettano- tali simboli/segnali e perchè nel mondo parcellizzato di internet, è più difficile costruire e tenere in piedi un’efficace rete di protezione che impedisca a qualcuno di essere approcciata senza essere passati dal vaglio del Dominante che la protegge.
Collare di considerazione
Il collare di considerazione è spesso il primo passo verso una potenziale nuova relazione tra un Dominante e una sottomessa.
Questo collare è di solito indossato per un periodo prefissato di tempo, al termine del quale, tale termine temporale può essere rinegoziato oppure la relazione può evolvere ad un livello successivo oppure, ancora, entrambe le parti possono decidere di interrompere la relazione e proseguire ognuno per la propria strada.
Un collare di considerazione non è offerto o accettato a cuor leggero, in quanto denota più di un interesse casuale ed entrambi dovrebbero essere ben consapevoli del significato che sottende a questo impegno.
E’ un’indicazione per tutti gli altri Dominanti che questa sottomessa è praticamente off-limits mentre è in un periodo di “considerazione” e che questo significa l’inizio di una potenziale relazione.
Tuttavia non è un impegno a vita e non dovrebbe esserci mai nessun rimprovero o acrimonia da parte di nessuno se uno dei due decide di tirarsi indietro.
Un collare di considerazione è di solito fatto con una catena grezza, che richiama il fatto che grezza è anche la sottomessa e la sua conoscenza dei protocolli, nonchè la sua capacità di conoscere e anticipare i bisogni del suo Dominante. Il collare poi non è chiuso con un lucchetto, ancora una volta a simboleggiare il fatto che questo stadio della relazione non è una situazione permanente e stabile.
Questo è personalmente un tipo di collare che io trovo molto importante, ma che allo stesso tempo, ho deciso di adattare ai nostri tempi e al modo in cui vivo le mie relazioni. Ho dovuto fare di necessità virtù e considerando il fatto che un collare di questo tipo, anche se portato costantemente, sarebbe bellamente ignorato dai tanti predatori che girano dentro e fuori dalle comunità BDSM online e reali. Pertanto per me è diventato un collare con un uso molto più “intimo”, visto che lo faccio indossare durante il periodo in cui una sottomessa è effettivamente al mio servizio e quindi in mia diretta presenza.
Collare di addestramento
Un collare di addestramento è il passo successivo e viene offerto dal Dominante dopo un periodo di tempo in cui la sottomessa ha portato il collare di considerazione.
Di solito, durante il periodo di considerazione ci sono state innumerevoli occasioni per parlare dei propri interessi comuni, preferenze, differenze, approfondendo la conoscenza delle rispettive personalità e caratteristiche, con la consapevolezza che c’è un reale potenziale perchè questa relazione potesse diventare più profonda.
Un collare di addestramento è equivalente ad un anello di fidanzamento e di solito comporta le stesse emozioni, sentimenti e responsabilità.
Allo stesso tempo dimostra agli altri Dominanti e sottomesse che questa relazione è ora ad un livello più serio e ha il potenziale per avere un impegno a lungo termine.
Il Dominante può adesso spostare l’attenzione in altre aree di addestramento e disciplina e può spesso richiedere alla sottomessa di mantenere standard più elevati rispetto al passato.
Quando una sottomessa accetta un collare di addestramento, dovrebbe già avere una sufficiente conoscenza di quello che le verrà richiesto e dovrebbe essere consapevole che il suo comportamento è un riflesso dell’addestramento che sta ricevendo dal suo Dominante.
Il collare è anche un simbolo della devozione e dell’impegno che la sottomessa ha per il Dominante.
A questo punto è possibile che vi siano dei conflitti sia per il Dominante che per la sottomessa. Il Dominante ora ha la responsabilità di questa particolare sottomessa e può a buon ragione limitare la sua esplorazione di altre relazioni D/s, a meno che questo, ovviamente, non sia stato concordato prima che possano essere coinvolte anche altre persone.
La sottomessa, dal canto suo, può far fatica a conciliare la sua mente con la sua sottomissione e il suo impegno nei confronti di una persona. Non è più disponibile per altri potenziali Dominanti e questo può portare a sentirsi meno libera dal punto di vista personale.
La forza della relazione viene messa alla prova in modo inconscio, in quanto entrambi vogliono verificare quanto forte sia l’impegno dell’altro. Le insicurezze ed i dubbi vengono analizzati e talvolta si risvegliano quando meno ce lo si aspetta. Questi elementi devono essere affrontati se si vuole che la relazione prosegua nella fase successiva.
L’onestà e la fiducia sono fondamentali in ogni relazione, ma ancora di più in questa fase, in quanto essa costituisce la pietra di volta per arrivare alla fase finale.
Il collare di addestramento può essere usato anche in un altro modo. Un Dominante può dare un collare di addestramento ad una sottomessa, con lo scopo di addestrarla e seguirla affinchè impari i corretti comportamenti e protocolli mentre cerca il suo Dominante ideale, con cui possa poi seguire una relazione D/s stabile e duratura.
Il Dominante/mentore l’aiuterà nella ricerca, dandole consigli e fornendole un addestramento mentre lo fa. Questa sottomessa viene trattata come se fosse di proprietà del Dominante/mentore, fino a quando non viene ceduta al suo futuro Dominante. Anche in questo caso, come per il collare di protezione, il Dominante/mentore è un Dominante di grande status e rispetto all’interno della comunità.
Il collare di addestramento è costituito solitamente da una catena o collare in metallo chiuso con un lucchetto, la cui chiave è in possesso del Dominante. Può avere un anello (tondo o a D).
Anche in questo caso, per quanto mi riguarda, ho dovuto fare i conti con quella che è la realtà dei fatti della situazione italiana moderna. Il collare di addestramento che io uso è in metallo e pur non avendo un lucchetto come nella più tipica tradizione leather, è fatto in modo tale da sembrare un pezzo unico, senza giunzioni. Ha una linea sobria ed elegante ed ha un anello che può essere messo e tolto, rendendolo quindi perfetto per essere indossato continuativamente (senza anello) e dando a me e alla mia sub la possibilità di godere di un momento di grande intimità nel momento in cui viene aggiunto l’anello (cosa che avviene quando riusciamo a passare del tempo insieme, visto che abitiamo lontani). Al giorno d’oggi, trovo poco proponibile la possibilità di usare un collare di addestramento in un ambito di Tutoring, sia perchè non ci sono valori e protocolli condivisi all’interno della Comunità in cui vivo. In passato, come ho già detto, le comunità erano più piccole e più intime di quanto succeda oggi. Si viveva e si condivideva l’Sm vivendolo fianco a fianco e imparando gli uni dagli altri e si finiva per parlare tutti la “stessa lingua”. Con un background simile era più facile concepire la possibiltà che un addestramento fosse qualcosa di uniforme e che potesse essere direi quasi “standardizzato”.
Collare di appartenenza (o full collar)
Questo collare, che spesso viene chiamato collare di schiavitù, è il passo successivo di una relazione D/s e per alcuni è anche l’0biettivo finale. Un collare formale è il riconoscimento del legame e dell’attaccamento tra un Dominante e una sottomessa e comporta lo stesso livello di impegno e di profondi sentimenti di un anello di matrimonio. Mostra devozione, rispetto reciproco ed esprime il fatto che il Dominante e la sottomessa hanno gli stessi ideali e desiderano condividere le proprie vite.
Nel dare questo collare, il Dominante mostra il suo impegno a prendersi cura della sottomessa e ad essere responsabile per lei. L’accettazione di questo collare da parte della sottomessa, è un’offerta della sua completa sottomissione al Dominante, un darsi completamente, cuore, mente, corpo e anima e fidarsi di lui con la sua stessa vita.
Questo collare significa fiducia, rispetto e impegno, elmenti che sono essenziali per una relazione D/s che duri e sia soddisfacente per entrambi.
Un collare formale viene spesso dato durante una cerimonia davanti ad amici e ad altri membri della comunità D/s. E’ un momento ricco di emozioni e di affetto da parte di entrambi ed è un onore essere invitati ad una cerimonia del genere.
Come indicato in precedenza, non tutti i Dominanti usano tutti i collari. Di solito viene usata una combinazione di essi.
Il mio punto di vista
Personalmente non ho mai usato un collare di protezione, ma uso abitualmente sia il collare di considerazione che quello di addestramento e, in pochissime occasioni finora, quello di appartenenza.
Il significato che dò al collare di considerazione è puramente simbolico e lo uso spesso anche con play partner occasionali sia per cominciare ad insegnare loro i rudimenti del mio protocollo (nel caso poi la relazione si sviluppi in un qualcosa di più serio), sia per aiutarle ad entrare in un mindset specifico: fino a quando il collare è attorno al suo collo durante le nostre sessioni, lei saprà che mi aspetto da lei una serie specifica di comportamenti e modi di fare.
Se decido che voglio investire tempo ed energie nell’addestramento di un/una sub e se, ovviamente, lei è ugualmente interessata a fare questo percorso con me, passo al collare di addestramento. Poichè questo collare viene indossato per lunghi periodi anche in contesti vanilla, ho optato per una versione “ibrida” (potete acquistarla qui sul mio negozio), ovvero un collare che pur non avendo una chiusura con lucchetto, sembra essere fatto da una barra unica saldata intorno al collo. Questo collare ha un’ulteriore vantaggio, ovvero quello di poter aggiungere od eliminare un anello centrale con pochi semplici gesti. In questo modo, il collare viene tenuto spesso per settimane o mesi, senza che desti particolari perplessità o desti particolare attenzione nella vita quotidiana e a N/noi rimane la ritualità di mettere e togliere l’anello quando si decide di passare ad un livello più formale di protocollo (di solito dal protocollo sociale al basso o alto protocollo usato durante le sessioni). Anche questa piccola cerimonia è diventato un modo per focalizzare la nostra attenzione l’uno sull’altra e credo che rappresenti perfettamente il tipo di relazione che vivo con quella sottomessa.
Il collare di appartenenza l’ho usato una sola volta, finora, proprio perchè è un qualcosa di estremamente impegnativo, per me: una sorta di impegno vita natural durante. Trattandosi di un qualcosa di così unico è difficile poterne trarre delle regole generali da poter condividere.
Nota
Ovviamente tutto quanto scritto si riferisce tanto ai rapporti Maledom che Femdom. Nel testo spesso faccio riferimento a Dom al maschile solo per questioni di praticità di scrittura e velocità di lettura.
Parzialmente tratto da http://kimdebron.tripod.com/id4.html